Ente di Patronato e di Assistenza Sociale
Via Giovanni Giolitti, 212/C - 00185 Roma
Tel. 06.4818918 - Fax 06.48976812 - [email protected]
Numero Verde 800 029661

 I Vostri diritti sono i Nostri doveri!

»Home »News
»Chi siamo »link utili
»Attività »Cookie Policy
»Privacy Notice
WISTLEBLOWING Amministrazione Trasparente
sabato 27 aprile 2024    Italiano Francese English Spagnolo Tedesco
x-CHIUDI
Indietro  Stampa  Stampa PDF    A | A | A |
Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 26/06/2015

DOVEROSO SDOGANARE L’IDEA CHE L’ ITALIA SIA IL PAESE DELLE RACCOMANDAZIONI
img

È assurdo dover constatare che molti ragazzi in procinto di entrare nel mondo del lavoro, siano convinti che si possa ottenere un buon posto solo per raccomandazione e ne farebbero loro stessi ricorso – afferma il Presidente Nazionale EPAS, Denis Nesci – le aziende italiane hanno più che mai bisogno di persone competenti e preparate per far ripartire l’economia, pertanto è doveroso finire il proprio percorso di studi con una buona  preparazione al fine di poter  essere competitivi sul mercato del lavoro”.

Dall’indagine condotta dal Centro di Ricerca dell’Università della Sapienza su un campione di poco meno di 3000 studenti universitari di 15 atenei italiani, emerge che più del 43% ricorrerebbe ad un piccolo aiutino per riuscire ad ottenere un posto nel settore pubblico dove la spintarella è considerata  fondamentale per superare il concorso.

Insomma, fermo restando che la raccomandazione per gli studenti è considerata l’unico modo per ottenere un posto sicuro (rappresentato dal posto pubblico), è pur vero che più della metà vorrebbe trovare un lavoro anche durante il periodo di studi. Tra coloro che lavorano, la maggior parte ha un contratto part-time o comunque precario (il 26,6 % è in stage), molti optano infatti per lavori sottopagati e non coerenti con il proprio percorso di studi per riuscire a mantenersi fuori dalla loro città di residenza, cercando di gravare il meno possibile sulle spese familiari.

Non per questo però rinunciano ancora a sognare una stabilità, nonostante il passare degli anni, si continua a desiderare un contratto a tempo indeterminato il quale rimane un punto fermo per chiunque abbia voglia di comprare casa o cominciare a pensare ad una famiglia.

Continuiamo ad avere una pessima reputazione tra gli altri Paesi proprio perché siamo noi i primi a pensare che possa bastare un aiuto per assicurarsi un posto nel settore pubblico a vita – aggiunge il Presidente del Patronato – è ora di lasciarci alle spalle questa idea e iniziare a fare la gavetta, necessaria  per avere maggiori possibilità di poter ricoprire il ruolo sognato”.  


Ascolta Ascolta questo testo: (voce maschile) | (voce femminile)
ATTENZIONE! Essendo una versione beta, questo lettore
potrebbe non funzionare correttamente con alcune news


FNA Il Patronato EPAS è un servizio della FNA - Federazione Nazionale Agricoltura