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“È assurdo dover constatare che molti ragazzi in procinto di entrare nel mondo del lavoro, siano convinti che si possa ottenere un buon posto solo per raccomandazione e ne farebbero loro stessi ricorso – afferma il Presidente Nazionale EPAS, Denis Nesci – le aziende italiane hanno più che mai bisogno di persone competenti e preparate per far ripartire l’economia, pertanto è doveroso finire il proprio percorso di studi con una buona preparazione al fine di poter essere competitivi sul mercato del lavoro”.
Dall’indagine condotta dal Centro di Ricerca dell’Università della Sapienza su un campione di poco meno di 3000 studenti universitari di 15 atenei italiani, emerge che più del 43% ricorrerebbe ad un piccolo aiutino per riuscire ad ottenere un posto nel settore pubblico dove la spintarella è considerata fondamentale per superare il concorso.
Insomma, fermo restando che la raccomandazione per gli studenti è considerata l’unico modo per ottenere un posto sicuro (rappresentato dal posto pubblico), è pur vero che più della metà vorrebbe trovare un lavoro anche durante il periodo di studi. Tra coloro che lavorano, la maggior parte ha un contratto part-time o comunque precario (il 26,6 % è in stage), molti optano infatti per lavori sottopagati e non coerenti con il proprio percorso di studi per riuscire a mantenersi fuori dalla loro città di residenza, cercando di gravare il meno possibile sulle spese familiari.
Non per questo però rinunciano ancora a sognare una stabilità, nonostante il passare degli anni, si continua a desiderare un contratto a tempo indeterminato il quale rimane un punto fermo per chiunque abbia voglia di comprare casa o cominciare a pensare ad una famiglia.
“Continuiamo ad avere una pessima reputazione tra gli altri Paesi proprio perché siamo noi i primi a pensare che possa bastare un aiuto per assicurarsi un posto nel settore pubblico a vita – aggiunge il Presidente del Patronato – è ora di lasciarci alle spalle questa idea e iniziare a fare la gavetta, necessaria per avere maggiori possibilità di poter ricoprire il ruolo sognato”.