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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 07/07/2015

LA RIVOLUZIONE DEI BUONI PASTO
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Era ora che si apportassero delle migliorie ad un sistema che rappresenta una forma di salario aggiuntiva, cui possono beneficiare più di 2 milioni e 500 mila italiani, un mercato che – afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale dell’Epas - nonostante non abbia conosciuto la crisi, è rimasto un po’ indietro rispetto ad altri Paesi europei e non, che ora finalmente si adatta all’attuale stile di vita italiano, generando notevoli benefici per lavoratori, aziende e per l’intera economia”.

Finalmente i buoni pasto diventano una forma di integrazione al reddito ancora più conveniente non solo per i lavoratori, ma anche per le aziende. Il voucher, nato negli anni 50, in Italia ha un valore basso, se messo a confronto con quello degli altri Paesi: si pensi ad esempio alla vicina Spagna il cui valore medio di un ticket restaurant è pari a 9 euro, in Francia a 7 euro (circa il 32,5 per cento in più rispetto all'Italia), addirittura risultano più alti anche in Portogallo e in Turchia, dove un buono pasto è in media pari a 6 euro.

La legge di Stabilità 2015 è intervenuta in materia, rivoluzionando un settore rimasto praticamente immutato da più di 20 anni. L’obiettivo è quello di parificare il valore alla media europea, alla luce anche dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni relativi all’innalzamento del costo della vita, allo stesso tempo, attraverso l’introduzione dei ticket elettronici, si concretizzerebbe la digitalizzazione del mercato e la tracciabilità delle operazioni.

Nel concreto, dal primo luglio, le aziende che ne faranno richiesta, consegneranno ai propri dipendenti al posto del classico carnet cartaceo, una card con i buoni pasto in formato elettronico, la quale sarà caricata mensilmente. Con la nuova procedura elettronica pertanto, il lavoratore potrà scaricare i buoni effettuando il pagamento mediante il pos (di cui dovranno dotarsi gli esercenti convenzionati). A questa novità se ne aggiungono altre due: prima di tutto il valore del buono pasto passerà da 5,29 euro a 7 euro, ma potrà essere utilizzato soltanto durante le ore di lavoro, una regola che in realtà non è stata introdotta con il nuovo emendamento, così come quella che prevede che i ticket non sono cumulabili, cedibili e convertibili, ma ora trova  una ferma applicazione essendo la procedura tracciabile.

Ogni provvedimento che va nella direzione di apportare miglioramenti economici ai lavoratori è sempre considerato positivo – continua il Presidente Nazionale dell’Epas –certo è che, se l’azione mira a ridare più potere d’acquisto alle famiglie, allora si potrebbe rivedere la condizione per cui possono essere utilizzati i ticket anche per acquisti alimentari effettuati al di fuori degli orari lavorativi che rappresentano, da sempre, un grande aiuto per le famiglie”.


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