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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 31/08/2015

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, LE NOVITÀ DA SETTEMBRE
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Manca poco ormai al consueto suono delle campanella che darà inizio al nuovo anno scolastico il quale,  quest’anno, non mancherà di portare una ventata di novità tra i banchi di scuola. Da settembre infatti saranno in vigore le nuove regole introdotte dalla riforma Renzi e dalla “Buona scuola”, con tutte le polemiche al seguito relative all’assegnazione delle cattedre ai docenti precari.  

La legge n. 107 del 13 luglio 2015, ha infatti rivoluzionato un settore paralizzato ormai da anni, modificando lo status quo sotto diversi aspetti:  organizzativo e strutturale per gli istituti scolastici, formativo per ciò che riguarda gli studenti e il sopracitato piano di assunzioni in atto per stabilizzare i docenti in lista di attesa ormai da anni.

Merita particolare attenzione l’aspetto relativo all’alternanza scuola-lavoro che, negli altri paesi, da tempo, è una prassi consolidata, tale pratica permette ai ragazzi in procinto di entrare nel mondo del lavoro di svolgere esperienze formative presso enti ed aziende nel periodo scolastico. C’è da dire che, già nel 2013, 450mila ragazzi degli istituti tecnici e professionali hanno fatto ingresso in aziende private o in enti pubblici attraverso l’attivazione di tirocini, di questi solo 30mila sono stati assunti a fine tirocinio.

Tornando alla riforma, per ciò che attiene alla parte formativa, essa avrà un duplice obiettivo: rafforzerà la presenza degli stage in azienda obbligatori per  tutti gli istituti superiori, creando al contempo un nuovo percorso per la formazione professionale basato sull'apprendistato in azienda che in buona parte sostituirà la formazione in aula.

Così come previsto dal testo di legge, i primi studenti coinvolti nella riforma saranno quelli del terzo anno, all’incirca 300 mila, iscritti sia alle scuole professionali e agli istituti tecnici (400 ore di tirocinio obbligatorio nel triennio, rispetto alle 90 ore previste finora per gli studenti del quarto anno) e ai licei (200 ore di stage obbligatorio, sempre nel triennio che porta alla maturità). Gli studenti potranno scegliere di svolgere il proprio stage presso aziende, musei, istituti pubblici e privati operanti nel settore del patrimonio, delle attività artistiche, culturali, ambientali, musicali e sportive convenzionate con l’istituto. Naturalmente, trattandosi di un percorso formativo professionalizzante, ogni ragazzo verrà affiancato da un tutor scolastico e da uno aziendale, al fine di strutturare un piano personalizzato.

Finalmente anche gli studenti italiani potranno competere, al pari dei loro coetanei, per un posto di lavoro qualificato, grazie all’attivazione di tirocini che permetteranno loro di acquisire delle nozioni base, rispendibili alla fine del percorso di studi – afferma il Presidente Nazionale dell’Epas, Denis Nesci – così come è stata concepita, la riforma avrà il vantaggio di formare i ragazzi a 360 gradi, un aspetto importante alla luce delle competenze specifiche richieste dalle aziende”.


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