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“Le speranze che molti lavoratori riponevano nelle ultime norme approvate dal Governo sono state lungamente disattese. Abbiamo assistito a promesse e passi indietro sul tema ormai tanto discusso delle pensioni, ed è ormai chiaro che, sarà probabilmente la prossima legge di Stabilità a trattare il tema delle uscite flessibili dal lavoro;- afferma il Presidente Nazionale del patronato EPAS, Denis Nesci - si continuano a chiedere rinunce e sacrifici in nome della compatibilità di un possibile intervento con i conti dello Stato.”
Nonostante le ultime disposizioni normative abbiano apportato delle novità (di cui abbiamo già lungamente trattato), rappresentate dal part-time per i lavoratori senior, dall’estensione dell’opzione donna, dal settimo intervento di salvaguardia, l’intervento organico che ci si aspettava sulle pensioni purtroppo è stato rinviato al prossimo anno. Tale intervento ormai non è del tutto scontato, visto che la decisione è legata ai conti pubblici. Il problema è che da ultime indiscrezioni, tale manovra costerebbe 5-7miliardi annui per diversi anni; pertanto, ciò porterà a necessarie penalizzazioni per chi potrebbe uscire prima dal lavoro ed ottenere la pensione.
In realtà, se si guarda alle indicazioni dettate in ambito europeo, risulta poco realistico aspettarsi miglioramenti in ambito previdenziale; infatti Bruxelles ha sempre posto dei veti in tal senso, dichiarando più volte che la riforma pensionistica messa in campo in Italia non può essere toccata, altrimenti si rischierebbe molto sul fronte finanziario.
“Continuo ad essere fiducioso che la classe politica possa intervenire con scelte strutturali e organiche su un tema che riteniamo di notevole importanza- dichiara il Presidente Nesci- allo stesso tempo, dal nostro punto di vista, giustizia ed equità dovrebbero essere sempre in cima alle priorità di un Paese democratico, purtroppo - conclude il Presidente Epas - ci troviamo di fronte a situazioni non solo paradossali, ma anche difficili da accettare per chi vorrebbe vedersi riconosciuto un diritto acquisito, così come accade nel mondo delle pensioni.”