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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 07/06/2016

NUOVO CAPITOLO IN MATERIA PREVIDENZIALE: ARRIVA IL PART-TIME AGEVOLATO
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Il 3 giugno si è aperto un nuovo capitolo in materia previdenziale, introdotto da una norma contenuta nella legge di stabilità 2016, una misura sperimentale che intende promuovere il principio dell’invecchiamento attivo, ovvero di uscita graduale dall’attività lavorativa: il part-time agevolato.

Un vera e propria rivoluzione partita da qualche giorno che sicuramente sarà apprezzata  dai lavoratori in procinto di tagliare  l’ambito traguardo.

Prima di qualsivoglia considerazione, è opportuno fare delle precisazioni per quanto riguarda i requisiti maturati dai lavoratori del settore privato, i destinatari dell’iniziativa, in particolare quelli assunti con contratto a tempo indeterminato ed orario pieno ma, soprattutto, in possesso del requisito contributivo minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi) e a tre anni dalla maturazione dell’età per la pensione di vecchiaia, cioè ai lavoratori che maturano il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018. 

Ma in cosa consiste effettivamente questa misura? Premesso che non si tratta di un anticipo di pensione, quindi l’erogazione di quest’ultima avverrà a partire dal compimento di 66 anni e 7 mesi di età (cioè all’attuale età in cui è prevista la pensione di vecchiaia), viene introdotta la possibilità di concordare con il proprio datore di lavoro di passare ad un orario ridotto, ossia tra il 40 ed il 60% dell'orario pieno.

Sotto il punto di vista economico pertanto, il lavoratore perderebbe una cifra inferiore ai due terzi del normale stipendio con l'orario pieno, una riduzione contenuta in virtù del versamento in busta paga da parte del datore di una somma pari alla contribuzione pensionistica che sarebbe stata a carico di quest'ultimo relativa alla prestazione lavorativa non effettuata.

Va precisato inoltre che i lavoratori che sceglieranno questa opzione non subiranno alcuna penalizzazione, in quanto lo Stato riconoscerà al lavoratore la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata, in modo che alla maturazione dell’età pensionabile il lavoratore percepirà l’intero importo della pensione, senza alcuna penalizzazione.  

La misura introdotta in via sperimentale è una buona occasione per i lavoratori che da anni desideravano andare in pensione ma, - afferma il Presidente Nazionale dell’Epas, Denis Nesci - come tutte le azioni bisognerà aspettare almeno un anno per comprendere i reali benefici, ci auguriamo che le risorse economiche stanziate siano sufficienti a coprire l’operazione di quanti decideranno di optare per questa soluzione”.


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