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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 02/09/2016

Eurostat, sempre meno nascite in Europa
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L’Europa invecchia e non rinnova le sue generazioni. Ciò che da anni si continua a dire, ovvero che il Vecchio Continente sembra abbia perso  il desiderio di sostenere o incoraggiare la propria crescita demografica, diventa sempre più ufficiale, e lo dimostrano gli ultimi dati  presentati dall’Eurostat (l’agenzia statistica dell’Unione europea).

Entrando nel merito della questione, le cifre riportate dall’Agenzia parlano di un incremento della popolazione passata dai 508,3 milioni nel gennaio 2015 ai 510,1 milioni nel gennaio 2016, nonostante ciò, sono nati oltre 5 milioni di bambini e sono morte oltre 5,2 milioni di persone. Alla luce di ciò, appare evidente che tale aumento sia il frutto soprattutto dei flussi migratori.

E l’Italia? Il nostro Paese, non smentendo il trend negativo registrato in questi ultimi anni, è quello dell’Unione europea con il più basso tasso di natalità, facendo abbassare la media europea, con le sue 486 mila nascite nel 2015 contro le 801 mila della Francia, le 777 mila del Regno Unito e le 738 mila della Germania.

I dati registrati sulla natalità non sorprendono, soprattutto  se inseriti all’interno di un discorso più ampio sulla situazione attuale del nostro Paese- afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- con una popolazione che continua ad invecchiare costantemente e i giovani che fanno sempre più fatica a trovare una loro dimensione che sia esterna alla famiglia d’origine, senza poter trovare quell’indipendenza economica legata a una realizzazione professionale. Pertanto, - conclude il Presidente Nesci - solo nel caso in cui le prospettive economiche in chiave europea non siano ancora frenate da un’elevata disoccupazione e da un contesto poco favorevole agli investimenti, potremo sperare ad un aumento della natalità non solo in Italia, ma in tutta l’Eurozona”.


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