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Come ogni anno, suona per tutti gli studenti italiani la campanella che segna inesorabilmente la fine delle vacanze e il consueto ritorno sui banchi di scuola.
È iniziato ormai in tutta Italia il nuovo anno scolastico 2016-2017 che ha richiamato circa 9 milioni di studenti delle scuole pubbliche e paritarie, i primi a varcare la soglia d’ingresso sono stati i ragazzi dell’Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto a seguire quelli della Puglia, Marche, Lazio, Emilia Romagna e Campania.
Quest’anno non mancheranno le novità che, almeno sulla carta, apporteranno dei benefici sotto molteplici punti di vista, in primis, sotto il punto di vista strutturale e quindi anche della sicurezza: sono infatti previsti finanziamenti per rinnovare gli spazi scolastici al fine di rendere più sicure le strutture che molte volte risultano fatiscenti e poco accessibili ai ragazzi che presentano delle disabilità, prevedendo inoltre specifici investimenti per adeguamenti antisismici.
È stato introdotto lo scorso anno ma sarà completamente operativo a partire da quest’anno il cosiddetto “curriculum dello studente”, che permette a tutti i ragazzi, a partire dal terzo anno delle scuole superiori, di poter ampliare la propria preparazione scolastica con materie aggiuntive che includono laboratori di robotica e di meccanica, a musica, arte, cinema e storia, sociologia, diritto, economia e finanza, chimica, astronomia, permettendo al tempo stesso di ottenere una preparazione più specifica.
La scuola come luogo di inclusione sociale ma anche lavorativo, con questi presupposti nasce l’idea di realizzare spazi altamente tecnologici soprattutto in istituti tecnici e professionali, al fine di contribuire ad una formazione professionalizzante, coinvolgendo anche i cosiddetti Neet.
“Il nostro auspicio è quello di veder realizzate tutte le attività che sono state introdotte nella riforma sulla scuola, interventi che hanno previsto lo stanziamento di fondi che per un settore come quello scolastico non sono mai sufficienti; oggi siamo in tempo per avviare questo nuovo percorso – dichiara il Presidente Nazionale dell’Epas, Denis Nesci – il futuro lavorativo dei nostri studenti dipenderà molto dall’effettiva applicazione di quanto previsto all’interno della riforma, detto ciò non rimane altro che fare un in bocca al lupo a tutti i ragazzi per questo nuovo anno scolastico!”