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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 07/10/2016

Unione Europea, maggiore flessibilità per l’Italia
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“L’Europa si aspetta che i nostri conti siano messi in ordine, ma la situazione attuale non è per nulla facile e il processo di ripresa non potrà certo essere veloce -afferma il Presidente Nazionale del Patronato EPAS, Denis Nesci- considerando che gli aggiustamenti di bilancio pesano sul ritmo della crescita stessa”.

I  severi vincoli di bilancio  imposti dall’Europa per l’Italia stanno diventando sempre più difficili da sostenere, per tale ragione il Governo italiano, a seguito degli ultimi dati diffusi dall’Istat sul Pil, ha chiesto maggiore flessibilità sul debito. Nelle intenzioni del Governo c’è la richiesta di tenere il deficit/Pil al 2,4%, proprio per poter sostenere le spese eccezionali per il  terremoto e per i migranti. Ora, dalla riunione del Fondo Monetario Internazionale tenutasi a Washington sembra ci sia stata un’apertura nei confronti del nostro Paese da parte del Responsabile dell’Unione Europea agli Affari Economici sulla possibilità di una maggiore flessibilità dei conti italiani.

È chiaro che tale flessibilità non potrà essere accolta senza limiti, però è anche vero che negli ultimi anni la Commissione Europea ha sempre chiesto al nostro Paese misure di risanamento per raggiungere l’obiettivo di un bilancio strutturale in pareggio e per assicurare progressi sufficienti verso il rispetto dei criteri per il debito.

In sostanza, la possibile apertura europea dovrebbe servire da incoraggiamento alla creazione di nuovi investimenti o all’approvazione di riforme strutturali, ma l’Italia ha seri problemi dovuti soprattutto alla scarsa voglia di investire da parte delle aziende che hanno timore di scommettere sul futuro.

Al di là delle promesse e delle aperture- dichiara il Presidente Nesci- abbiamo bisogno di credere che si faccia concretamente e realmente qualcosa per uscire da questa situazione così complessa e difficile. Il punto non è rinegoziare il deficit per un anno- conclude il Presidente -ma cercare di ottenere un’apertura tale da creare le condizioni necessarie affinché si dia una speranza alle aziende che desiderano investire”.


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