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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 24/01/2017

Legge di Bilancio 2017, le novità in materia di lavoro e previdenza
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Confermate in fase di approvazione definitiva della legge di Bilancio i contenuti del Pacchetto Previdenza, anche se per molte disposizioni si dovranno attendere i provvedimenti attuativi.  Sono state messi in campo 7 miliardi di euro per il prossimo triennio per il sostegno ai pensionati e pensionandi: si va dall’estensione della quattordicesima in favore dei pensionati meno abbienti, con l’innalzamento dei limiti di reddito per poterla ottenere, all’elevazione della no tax area per tutti pensionati. Quest’ultima misura prevede l’estensione ai  soggetti  di  età  inferiore  a 75  anni , delle  detrazioni  già  previste  per  gli  altri  soggetti.

Altre e interessanti novità riguardano tutti coloro che desiderano andare al più presto in pensione: è stata  introdotta in particolare un’agevolazione previdenziale per i lavoratori precoci a cui è stata data la possibilità di accedere  al  pensionamento  anticipato  con  un  requisito  contributivo  “ridotto”  di  41  anni, ma solo per coloro con  almeno 12 mesi di lavoro prima del 19° anno di età. Altra disposizione di cui si è discusso tanto è quella che riguarda l'anticipo pensionistico (Ape) che sarà concesso  a coloro che hanno intenzione di andare prima in pensione rispetto all’età legale di pensionamento. Va precisato però che si tratta di un progetto sperimentale che dovrebbe partire dal 2017 per due anni. I lavoratori interessati dalla sperimentazione sono i dipendenti sia privati che pubblici,  autonomi e parasubordinati che abbiano 63 anni di età e 20 anni di contributi a partire dal 1° gennaio 2017. A questa disposizione di natura volontaria, ne è stata aggiunta un’altra, la cosiddetta APE sociale consistente, invece, in  un’indennità,  corrisposta  fino  al  conseguimento  dei  requisiti pensionistici,  a  favore  di  soggetti  che  si  trovino  in  particolari  condizioni di difficoltà, purché abbiano compiuti i 63 anni di età.

Un altro strumento normativo ritenuto molto utile è quello del cumulo gratuito dei contributi previdenziali per le pensioni anticipate da parte di coloro che hanno maturato dei contributi presso gestioni diverse. Una misura che consentirà di unire tutti i periodi di contribuzione non coincidenti accreditati presso l'assicurazione generale obbligatoria, i fondi speciali dei lavoratori autonomi, la gestione separata Inps, i fondi sostitutivi ed esclusivi dell'assicurazione generale obbligatoria, ad eccezione dei titolari di contribuzione presso forme di previdenza private ancorché obbligatorie come l'Inpgi, l'Enasarco o le casse libero professionali dove sono iscritti i professionisti che esercitano professioni regolamentate dall'iscrizione in appositi Albi.

Non certo di minore rilevanza, per quanto non se ne sia molto parlato, è  l'abolizione della penalizzazione per le pensioni anticipate. In sostanza, a partire  dal  1°  gennaio  del 2018  viene abolito  il meccanismo delle penalizzazioni introdotte dalla Riforma Fornero per chi accede  al  pensionamento  prima  del  compimento  dei  62  anni  di  età ( anche se tale  penalizzazione  era stata temporaneamente sospesa fino al 31 dicembre del 2017).

È stato inoltre dato il via definitivo all’ottava salvaguardia, che coinvolgerà  così ulteriori 3.000 lavoratori, rispetto ai 27.000 originariamente previsti. Infine si è apportata una modifica alle norme che regolano “l’opzione donna”, incorporando di fatto l’adeguamento all’aspettativa di vita, non previsto precedentemente e consentendo quindi a tutte le lavoratrici dipendenti nate nel 1958 di poterne finalmente usufruire.

Molte sono le misure su cui esprimiamo un giudizio positivo-afferma il Presidente del Patronato Epas, Denis Nesci- quali quelle che riguardano l’estensione della no tax area per tutti pensionati così come il ritocco della  quattordicesima in favore dei pensionati e sul  cumulo, uno strumento che permetterà a molti lavoratori di poter andar in pensione non perdendo i contributi che hanno versato in diverse gestioni e soprattutto senza oneri aggiuntivi dopo l’introduzione della riforma Fornero. Rimangono delle perplessità sull’introduzione dell’Ape- conclude il Presidente Nesci- perché vuol dire dare spazio a quelli che possiamo definire degli strumenti finanziari nel sistema previdenziale italiano.”


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