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Con la circolare dell’Inps n°89/2017 si proroga una misura partita in via sperimentale, la Dis-Coll, l’indennità riservata ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l’INPS, privi di partita iva e che abbiano perso involontariamente la propria occupazione. Tra i soggetti da tutelare in tale ambito rientrano anche i collaboratori delle Pubbliche Amministrazioni, non potranno invece usufruire di tale indennità i pensionati.
La Dis-Coll era stata istituita in via sperimentale nel 2015 e sarebbe dovuta giungere al termine a fine del 2016 ma, grazie al decreto Milleproroghe del 29 Febbraio u.s, è stato prorogata la possibilità di presentare la domanda per accedere alla prestazione per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1°Gennaio 2017 al 30 Giugno 2017 mentre, per quanto riguarda quelli verificatosi tra il 1° Gennaio 2017 e il 23 Maggio 2017 il termine dei canonici 68 giorni per la presentazione della domanda decorre dal 23 Maggio 2017.
E’ necessario quindi, al fine di percepire la disoccupazione che, al momento della presentazione della domanda, il lavoratore risulti in stato di disoccupazione involontaria e abbia almeno 3 mesi di contributi versati nel periodo che intercorre dal 1°Gennaio dell’anno precedente al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Per le domande respinte in assenza di proroga, le stesse saranno riesaminate dall’Inps, per tale motivo non sarà necessario per coloro che hanno già inoltrato domanda presentarne una nuova.
“È doveroso fare un plauso al Governo per la scelta di rendere permanente una misura transitoria che ha ricevuto un riscontro positivo tra i cittadini, questa è la conferma che si possono sperimentare diverse soluzioni in materia di sussidi alla disoccupazione per poi renderle definitive nel momento in cui ci si accorge dell’effettiva utilità – afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci – fermo restando che si dovrebbe sempre e comunque puntare a trovare soluzioni che favoriscano l’occupazione in cui si avvertono i primi segnali di ripresa”.